Con ‘microaggerssioni’ si intende un insieme di comportamenti che possono apparire di poco conto, senza conseguenze o addirittura normali perché presenti nella pratica comunicativa quotidiana.

Si tratta di insulti, offese, doppi sensi, sottotesti, usi non rispettosi del linguaggio che possono causare danni psicologici a lunga durata.

Per poter riconoscere e contrastare le microaggressioni occorre prima conoscerle e superare il pregiudizio che porta, in modo del tutto erroneo e privo di fondamento, a sovrapporre l’uso di questi dispositivi discorsivi con la libertà di parola e il loro contrasto con una censura che è moda definire ‘tirannia del politicamente corretto’.

Per smontare l’infondatezza di questa resistenza ideologica, dopo aver spiegato cosa sono le microaggressioni, in che ambito si formula il concetto e quali gruppi sociali coinvolgono in funzione di target (donne, persone di colore, disabili, minoranze etcniche, persone non giovani), si esamineranno gli effetti anche a lungo termine sulla mente e sul cervello di chi le subisce.

La giornata di formazione prevedrà la patecipazione di studiosi e studiose specialiste dei diversi settori coinvolti nel fenomeno.

Ore 9.30-13.30 (Aula Moscati)

Eleonora Innocenzi (psicologa e traduttrice italiana di Microaggression)

Barbara Rizzato (neurologa PTV)

Stéphane Bauzon (filosofo del diritto, UTV)

Giuliano Lozzi (specialista di temi queer, UTV)

Francesca Dragotto (linguista, UTV)

Modererà

Stefania Cavagnoli (linguista UTV)

L’evento sarà trasmesso anche in streaming, sulla piattaforma di ateneo. Per collegarsi, seguire questo link

La partecipazione all’evento è libera.

La registrazione è obbligatoria per poter ottenere l’attestato di partecipazione

Link al modulo di registrazione

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