Volume alla memoria di Alberto Valentini
Sinossi
La famiglia, centrale nel dibattito anche politico contemporaneo, si presenta a chi la guardi in tante forme diverse, ciascuna condizionata o addirittura contenuta nella sola esperienza che di essa se ne è avuta e se ne ha. Per questa ragione, al fine di superare lo stretto orizzonte della propria esperienza o credenza o ideologia, appare necessario fare della famiglia il cuore di un dibattito da condurre con il rigore proprio della ricerca scientifica, il supporto imprescindibile dai dati (non solo recenti) e i linguaggi della divulgazione, così da coinvolgere nel dibattito strati di popolazione quanto più possibile numerosi e diversificati.
Ciò, con lo scopo di restituire a questa istituzione quella geometria variabile troppe volte appiattita, o tenuta in ombra, dalla proiezione, sulla realtà, di un’immagine stereotipata che, per autolegittimarsi, si dichiara naturale e da sempre esistente, anche in forza dell’immutabilità della parola nel corso degli ultimi duemila e più anni. Immutabilità che, a dispetto del continuamento della forma espressiva, non c’è mai stata. Tutt’altro.
Il concetto di famiglia, come molti altri elementi che costituiscono la nostra società, sì è infatti trasformato, assimilando gli esiti di pratiche e condizioni sociali differenti: è un nucleo in continua evoluzione di cui noi vediamo un frammento o pochi frammenti, isolati e transitori. Non immobili. Non unici.
Indice organizzato dei contributi
Premessa di Marco Ferrazzoli (Ufficio stampa CNR)
“Tutto il bene e tutto il male possibili”
Prefazione di Francesca Dragotto (Università di Roma “Tor Vergata” e Comitato scientifico del Forum del Terzo settore del Lazio)
“Le parole, ritratti del mondo a portata di mente. Premessa di fine e di metodo al volume e alla collana sull’opportunità di una linguistica politica”
I parte
“Famiglia e società, famiglia nella società”
All’origine della famiglia moderna
Emore Paoli (Università di Roma “Tor Vergata”)
“La sacra famiglia: modello impossibile, modello eversivo, modello esemplare”
Chi è
Porfessore ordinario di “Letteratura latina medievale”, dirige il Dipartimento di studi letterari, filosofici e di Storia dell’arte dell’Università di Roma “Tor Vergata”
Di cosa parla il contributo
Il contributo ripercorre le tappe del percorso che conduce a proporre nella Sacra Famiglia il modello della famiglia cristiana, che può compiutamente specchiarsi nella Famiglia di Nazareth solo quando la società, dal tardo medioevo ma soprattutto dal XV-XVI secolo, e la dottrina sociale della Chiesa, impongono di riconsiderare il ruolo di san Giuseppe, pensandolo sempre più frequentemente accanto alla Madre di Madre di Gesù, a lungo celebrata quasi esclusivamente nella immagine della Vergine Madre.
Famiglie, società e media
Eleonora Meli (ISTAT)
“La famiglia dà i numeri. I dati raccontano le famiglie del III millennio”
Chi è
Sociologa, ricercatrice, svolge attività di ricerca in Istat dal 2001 nel settore delle statistiche sociali, in particolare nell’ambito delle indagini Multiscopo sulle famiglie. Attualmente è responsabile dell’indagine “Famiglie, soggetti sociali e ciclo di vita”. Si occupa di temi relativi alle trasformazioni familiari, all’autonomia dei bambini e alle reti informali e di volontariato.
Di cosa parla il contributo
Le grandi trasformazioni culturali e sociali hanno portato a profonde modificazioni nelle strutture familiari. Se un tempo si pensava di poter definire la “famiglia tradizionale” con un modello familiare a più generazioni e con un numero di figli cospicuo, adesso si parla di una realtà variegata rispetto alle forme familiari. Confrontando i principali indicatori sulle famiglie nell’arco del ventennio 1995-2016 si può, in maniera molto sintetica, dare conto delle trasformazioni più evidenti che hanno avuto luogo nella formazione delle famiglie. Il numero dei componenti familiari si è ridotto significativamente, come conseguenza della nuclearizzazione (famiglie ad una sola generazione) e della scarsa fecondità. Aumentano i nuclei composti da un solo genitore e le famiglie ricostituite conseguenza, questa, della maggiore instabilità coniugale. Le coppie coniugate diminuiscono a fronte dell’aumento delle coppie di fatto, all’interno delle quali si realizza oltre un terzo delle nascite. Neanche la convivenza può essere considerato un elemento caratterizzante per definire “la famiglia”, visto che sempre più spesso i suoi componenti gravitano in altre città per motivi di lavoro, oppure si scelgono forme di relazione che non prevedono la coabitazione (lat). Per parlare di famiglia bisogna, dunque, parlare di famiglie.
Sonia Maria Melchiorre (Università della Tuscia)
“La costruzione dell’identità della famiglia attraverso i (social)media”
Chi è
Ricercatrice di lingua inglese per la comunicazione e i media presso il Dipartimento DISUCOM dell’UNITUS, ha pubblicato in vari paesi europei su lingua e letteratura in inglese, gender e media studies. Collabora attualmente con il Centro di Ricerca “Grammatica e sessismo”, fa parte della “Feminist and Women’s Studies Association (UK and Ireland)” e del comitato scientifico della rivista spagnola “Genero y Comunicaciòn”.
Di cosa parla il contributo
Il contributo esamina la relazione tra vecchi e nuovi media e il loro impatto sulla costruzione dell’identità di famiglia a partire dagli anni Ottanta. L’identità delle famiglie italiane nell’epoca delle tecnologie digitali pare essere una preoccupazione centrale nelle ricerche del Centro Internazionale Studi sulla Famiglia (CISF) che nell’ultimo rapporto sulle famiglie e la loro relazione con i social media di dicembre 2017 ha stilato, basandosi su circa 4000 interviste, (Rapporto CISF 2017) per indagare come le Information and Communication Technologies stiano modificando le relazioni private e pubbliche.
Francesca Danese (Forum del Terzo settore del Lazio)
“Il Forum e i servizi alla famiglia e alle famiglie”
Chi è
Educatrice di comunità ed epidemiologa sociale, è stata presidente del CESV-Centro di Servizio per il volontariato e vicepresidente di CSVnet (coordinamento nazionale dei CSV), iniziando giovanissima ad impegnarsi nel sociale. E’ stata presidente di Anlaids Lazio (1993-2001) e segretaria nazionale (1999-2001), lavorando sempre nel Terzo Settore e per la promozione del volontariato e la creazioni di reti. Ha svolto una significativa attività di formazione per il volontariato, per gli operatori sociali e degli enti pubblici. Ha fatto parte della Consulta penitenziaria del Comune di Roma, della Consulta socio-sanitaria del Comune di Roma (1995-2001), dell’Osservatorio Nazionale del volontariato presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali in quello Regionale del Lazio (fino al 2008). Già consulente dell’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha coordinato progetti nazionali ed europei nel campo dell’interculturalità, della coesione sociale, della salute, dell’inserimento lavorativo di donne, giovani, e categorie svantaggiate. Si è occupata di monitoraggio sociale, tra cui i Piani di Zona del primo Piano Regolatore Sociale del Comune di Roma. Ha sempre svolto attività di ricerca nell’ambito dell’inclusione sociale e della sanità, in collaborazione con università e centri di studio e quella di divulgazione culturale, attraverso l’attività editoriale e la partecipazione come relatrice a convegni e conferenze italiane ed europee. Tra i riconoscimenti: nel 2001 nominata “Cittadina illustre” dal Comune di Roma; nel 2009 ha ricevuto il premio “Formica d’oro” dal Forum del Terzo Settore Lazio; nel 1997 insignita della Croce d’oro alla Sanità Pubblica; nel 1996 proclamata “Donna dell’anno” dalle organizzazioni di lotta all’HIV. Da dicembre 2014 a ottobre 2015 è stata Assessora tecnica al sociale della giunta Marino, a Roma. Membro del Coordinamento delle periferie di Roma, è attualmente responsabile delle relazioni esterne dell’Esercito della Salvezza.
Di cosa parla il contributo
Intervistata da Antonio Clemente, Danese si è focalizzata sul tema della famiglia, sulla creazione di politiche in grado di affrontare i cambiamenti che questa istituzione ha subito nel tempo, con un’attenzione particolare alla genitorialità, ai supporti e ai servizi offerti alle famiglie per rispondere a problematiche che vanno dalle donne sole, alla mancanza di supporti per papà separati, fino all’emergenza abitativa. Ha esposto le iniziative già intraprese, ma soprattutto le iniziative future che si intendono proseguire, con l’intenzione di spendersi sempre di più con e per le famiglie.
Marina Macchiaiolo (Ospedale Bambino Gesù)
“Famiglie nella cura medica”
Chi è
Pediatra con alta specializzazione in malattie rare non diagnosticate, lavora presso la UOC “Malattie rare e genetica medica” dell’ospedale pediatrico “Bambino Gesù” di Roma dal 2010. Dal 2005 al 2010 ha avuto un incarico presso la UOC “Pediatria generale” del medesimo ospedale; precedentemente ha lavorato presso il DEA dell’ospedale pediatrico “Meyer” e presso il reparto di oncologia pediatrica del policlinico universitario “A. Gemelli” dove ha conseguito sia la laurea che la specializzazione.
Anna Maria di Santo (Università di Roma “Tor Vergata”)
“Figli della famiglia, figli delle famiglie. Psicologia della famiglia italiana contemporanea”
Chi è
Psicologa e psicoterapeuta dell’età evolutiva ad orientamento analitico., ha insegnato Psicologia dello sviluppo e dell’educazione presso l’Università di Roma “Tor Vergata” fino al 2012, anno in cui è andata in congedo.
Di cosa parla il contributo
Al giorno d’oggi c’è bisogno di nuove “consapevolezze”: chiediamoci come creare a livello sociale i presupposti per maneggiare con cura e consapevolezza le relazioni all’interno delle nuove costellazioni familiari. In particolare, oggi si parla di genitori sociali, di diverse tipologie di famiglie, di figli che vivono all’interno di differenti modelli familiari. Pertanto si impone una profonda necessità di riflessione su come vanno affrontate le nuove relazioni affettive. Alla luce di tutto ciò la mediazione familiare può essere lo strumento per riscrivere, ridefinire e rinegoziare i nuovi ruoli, i nuovi confini e i nuovi cambiamenti per raggiungere un nuovo equilibrio, difficile, ma possibile.
“Le nuove famiglie”
Di cosa parla il contributo
La forza della famiglia nasce dall’amore, dalla responsabilità e dal rispetto presenti nei rapporti familiari, molto più che da esclusivi legami biologici. Comunque siano composte e organizzate, l bambini hanno bisogno di famiglie costituite da figure adulte affidabili e significative, capaci di ascoltarlo, di dargli delle regole e con cui identificarsi. Pertanto è necessario andare al di là di una visione tradizionale della famiglia e dei rapporti. Più di trent’anni di ricerche documentano che non c’è una relazione significativa tra l’orientamento sessuale dei genitori e la capacità di adattamento emotivo, psicosociale e comportamentale del bambino. Per disinnescare il pregiudizio, spesso frutto dell’ignoranza, è fondamentale favorire la conoscenza.
Famiglie italiane al cinema
Fabrizio Natalini (Università di Roma “Tor Vergata”)
“Istantanee di famiglia… La famiglia italiana nella cinematografia”
Chi è
Ricercatore in cinema, fotografia e televisione, la sua attività di ricerca è indirizzata all’analisi dei rapporti fra sceneggiatori e il cinema, all’identificazione delle location cinematografiche romane e allo studio dei modi con cui il cinema ha raccontato, sin dalle origini, il cibo e la cucina. Insegna “Cinema & Turismo” e “Cinema e Censura” presso il Dipartimento di Storia, Patrimonio culturale, Formazione e Società della Macroarea di Lettere dell’Università di Roma Tor Vergata.
Di cosa parla il contributo
“Istantanee di famiglia” è un montaggio di filmati che raccoglie alcuni simbolici brani di film con cui il nostro cinema ha raccontato la famiglia italiana. Nel video vengono mostrate alcune sequenze che hanno rappresentato, dalle origini a oggi, le famiglie italiane e i loro cambiamenti, nel corso del tempo.
Il filmato è visibile su Youtube a questo link.
Famiglie dal di fuori
Matilde Azzacconi (“Famiglia e minori ONLUS”)
“La famiglia italiana raccontata dal mondo delle adozioni”
Chi è
Laureata in psicologia clinica presso l’Università “La Sapienza” di Roma e specializzata in psicoterapia ad indirizzo analitico transazionale, presiede l’associazione onlus di promozione sociale “Famiglia e Minori onlus”. Direttrice responsabile di F&M onlus corsi formazione riconosciuti MIUR/SOFIA; ECM; CNOAS, è esperta in adozioni internazionali. Per contatti presidenteATfamigliaeminori.it
Di cosa parla il contributo
L’adozione è un fenomeno sociale che coinvolge il sistema familiare italiano sotto l’aspetto psico-giuridico. E’ il punto d’incontro tra il superiore interesse del minore abbandonato e il desiderio di una coppia di diventare genitore. Ogni bambino per crescere sano ha diritto a una famiglia. L’adozione è l’atto finale di una lunga e complessa procedura, intesa come sussidiarietà a tutela del bisogno del minore alla famiglia. La normativa sulle adozioni risale a oltre il II millennio a.C.. In Italia la Legge 476/98 è finalizzata alla difesa del minore da una vita di solitudine e senza amore, sotto il controllo delle Autorità dei Paesi di origine e di accoglienza del minore.
II parte
“Rappresentazioni di famiglia, rappresentazioni della famiglia”
Famiglie antropologiche
Piero Vereni (Università di Roma “Tor Vergata”)
“Famiglia naturale, un mito andato a male”
Chi è
Antropologo, professore associato all’Università di Roma Tor Vergata. Ha insegnato a Venezia, Lubiana, Roma, Napoli, Firenze, Cosenza e Teramo. E’ stato research assistant presso il Dipartimento di Antropologia della Queen’s University of Belfast. Autore di Fuori tempo massimo. Un blog in ritardo di Piero Vereni, cerca di dare spazio alle cose per cui prova interesse, che lo divertono o che lo preoccupano.
Di cosa parla il contributo
Per l’antropologia è quasi imbarazzante trovarsi, nel terzo millennio, a dover ancora discutere sulla natura della famiglia, sul suo essere naturale o meno. Oltre 150 anni fa, in effetti, un piccolo gruppo di santropologi iniziò a pensare all’origine della società guardando oltre l’orizzonte della classicità greco-romana e giudaica, per confrontarsi con le usanze dei popoli altri, allora cosiddetti primitivi (vale a dire popolazioni poco strutturate gerarchicamente e politicamente) ma anche di altre civilizzazioni complesse (Cina, India). L’intento era quello di individuare per via etnografica quel che la storia e l’archeologia non erano ancora riuscite a districare, vale a dire il nucleo originario della vita insieme. Perché o almeno come gli uomini hanno iniziato ad associarsi? Qual è il nucleo essenziale, il mattone di base della vita condivisa, la molla che ci spinge a convivere e a costituire nuclei produttivi e riproduttivi? Muovendo da queste premesse il contributo cerca di mostrare come la famiglia sia un’istituzione di certo universale ma non identificabile in alcuna forma naturale. Gli uomini e le donne si aggregano e si riproducono in gruppi e questo vero per tutti gli umani, ma che forma abbia quel gruppo/famiglia – nucleare, mono o poligamico, estesa, ecc. – è una questione storica che nulla ha a che fare con la Natura.
Francesca Dragotto (Università di Roma “Tor Vergata”)
“La semantica di ‘famiglia’ al crocevia tra esperienza, cognizione e organizzazione mentale del lessico”
Il contributo tratta dei significati mentali delle parole, imprescindibili dalla realtà nei quali chi parla li ha iniziati a costruire, e dell’impossibilità di separare, in ciascun significato, il nucleo strettamente referenziale o denotativo (la cosa indicata) dall’integrazione del nucleo stesso ad opera della propria sfera emotiva e psichica. L’esempio della parola famiglia viene assunto a caso di studio.
Famiglie nel diritto di famiglia
Stefania Cavagnoli (Università di Roma “Tor Vergata”)
“La famiglia nel diritto di famiglia”
Chi è
Stefania Cavagnoli è professoressa associata di glottodidattica all’Università di Roma Tor Vergata e direttrice del Centro linguistico di Ateneo.
I suoi campi di ricerca sono l’educazione plurilingue e la linguistica giuridica, con particolare attenzione alla lingua di genere. Le principali pubblicazioni in questi ambiti sono un’Introduzione al linguaggio giuridico italiano Beck Verlag, La comunicazione specialistica Carocci, Educare al plurilinguismo Franco Angeli, Linguaggio giuridico e lingua di genere, Dell’Orso, oltre a molti articoli e contribuiti in volumi e riviste.E’ stata coordinatrice scientifica del Master in Lingua e Diritto della Trento School of Management e presidente del Comitato Pari Opportunità dell’Ateneo Maceratese. stefania.cavagnoli@uniroma2.it
Di cosa parla il contributo
Il contributo affronta il tema della famiglia, considerata, dal punto di vista linguistico, all’interno del codice civile e del libro dedicato al diritto di famiglia e della Costituzione. Si sofferma sugli aspetti lessicali e semantici di alcuni termini, a partire proprio da quello del sostantivo famiglia, cercando di capire quale peso tale termine abbia nei testi giuridici di natura privatistica. Alla ricerca di una definizione, quindi, che nelle principali fonti giuridiche non si trova. L’ipotesi di tale mancanza è legata alla flessibilità del significato di tale sostantivo, che forse più di altri si adegua in continuazione a schemi differenti, con uno schema a fisarmonica, che permette un’interpretazione flessibile, e soprattutto adeguata alla società e al contesto in cui tali testi vengono interpretati
Famiglie all’anagrafe
Rosanna Oliva de Conciliis (“Rete per la Parità”)
“La famiglia italiana raccontata dai cognomi” (I parte)
Chi è
Rosa Oliva (detta Rosanna Oliva de Conciliis). Già funzionaria dello Stato, successivamente si è impegnata in vari ruoli per i diritti delle donne e dei minori, la lotta al dolore e la difesa dell’ambiente. Appena laureata, con un suo ricorso alla Corte Costituzionale, ha provocato la sentenza 33/60, che ha eliminato le principali discriminazioni per l’accesso alla Pubblica Amministrazione. Ha fondato, e ne è tuttora la presidente, la Rete per la Parità, per l’uguaglianza sostanziale tra donne e uomini. Cura il BLOG aspettarestanca.wordpress.com. Nell’ASviS – Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile – coordina il Gruppo di lavoro per l’obiettivo 5-Parità di genere dell’Agenda ONU 2030. Ha pubblicato Cinquant’anni non sono bastati, le carriere delle donne, di cui è curatrice con Anna Maria Isastia, Cara Irene ti scrivo, insieme con Monica Marelli e In difesa del Parco di Veio con Mario e Fabio Attorre. Per contatti rosanna.oliva1ATgmail.com
Di cosa parla il contributo
In Italia dal 1975 la donna coniugata non perde più il cognome di nascita. La norma ancora non rispetta i principi fondamentali della nostra Costituzione. Il Parlamento italiano dovrebbe disciplinare con soluzioni paritarie la questione del cognome di chi contrae matrimonio, mentre l’ha considerata per le coppie che contraggono l’unione civile. Così come non riforma la norma implicita che impone il solo cognome del padre, nonostante la sentenza della Corte costituzionale n. 286 del 2016, che consente l’aggiunta del cognome materno solo in presenza di concorde volontà dei genitori. Questa e altre questioni considerate mettono in luce l’evoluzione della società alla quale non corrisponde l’adeguamento dell’ordinamento giuridico italiano e dell’anagrafe.
Barbara Belotti (“Toponomastica femminile”)
“La famiglia italiana raccontata dai cognomi” (II parte)
Chi è
Socia fondatrice dell’Associazione Toponomastica femminile, si occupa di storia, cultura e didattica di genere dopo aver insegnato per oltre trent’anni Storia dell’arte nella scuola superiore italiana. Scrive sui temi della toponomastica femminile per diverse testate e pubblicazioni. Fa parte del Comitato scientifico della Rete per la parità e della Commissione Consultiva Toponomastica del Comune di Roma da marzo 2017.
Per contatti: b.biceATalice.it
Di cosa parla il contributo
L’uso del solo cognome paterno e maritale ha determinato l’invisibilità di molte donne e reso spogli i rami dell’albero genealogico matrilineare; questa stessa invisibilità si può cogliere nell’odonomastica cittadina che riflette, nelle intitolazioni stradali, prevalentemente l’immagine della famiglia tradizionale e patriarcale. Anche la segnaletica stradale, linguaggio visivo dal valore simbolico non secondario, continua a raccontare un mondo popolato da soli uomini e a perpetuare stereotipi difficili da scardinare. È qui, però, che si affacciano nuove raffigurazioni interpretabili come segnali di cambiamento nella concezione tradizionale della famiglia, della sua composizione e della suddivisione dei ruoli al suo interno.
Famiglie pubblicitarie
Licia Bagini (Università di Poitiers)
“Ricostruzioni familiari. La famiglia italiana rappresentata da Carosello”
Chi è
Professoressa Associata d’Italiano (Maîtresse de Conférence) alla Facoltà di Lettere e Lingue dell’Uiversità di Poitiers, è membro del Centro di Ricerca MIMMOC (EA – Mémoires, Identités, Marginalités dans le Monde Occidental Contemporain). I suoi lavori di ricerca portano su problematiche legate a questioni identitarie nella società e cultura italiana del XIX° e XX° secolo. Le sue più recenti ricerche si sono incentrate sulla rappresentazione della donna nella musica leggera, nella pubblicità, nei film sul terrorismo e nelle colonie del Corno d’Africa sotto il fascismo
Di cosa parla il contributo
Carosello non è stato solo una trasmissione pubblicitaria, ha avuto una funzione molto più importante. Infatti, per vent’anni ha accompagnato la vita quotidiana degli italiani seguendo la trasformazione della società italiana, combattuta tra la conservazione di modelli tradizionali e l’aspirazione verso modelli nuovi e moderni. Carosello, apprezzato da tutte le classi sociali, senza differenza di età o sesso, rappresentava un momento di riunione serale familiare che concludeva, come una sorta di rito, la giornata dei bambini. Molti italiani ricordano ancora il famoso: “A nanna dopo Carosello”. Questo articolo, attraverso l’analisi di alcuni caroselli per marche famose, si propone di vedere in quale misura le rappresentazioni della famiglia nei caroselli ritraggono la realtà della società e contribuiscano a veicolare modelli di comportamento di genere ben definiti.
Classi IVa e IIIa indirizzo economico-sociale del liceo San Paolo di Roma (progetto ASL “Comunicazione consapevole”), coordinate da Ilaria liberati
“Le classi raccontano il proprio progetto”
Chi è
L’Istituto San Paolo è una scuola paritaria cattolica che dal 1947 lavora con dedizione alla formazione dei ragazzi nel campo delle scienze umane. Le classi III e IV liceo, autrici del contributo, sono state accompagnate nel percorso dai loro insegnanti. In particolare dalla prof.ssa Possanzini, docente di “Diritto ed economia” e referente d’Istituto per i percorsi di alternanza scuola-lavoro, e dalla prof.ssa Liberati, insegnante di “Lingua e letteratura italiana”. Laureata in linguistica presso l’Ateneo di Roma “Tor Vergata”, Ilaria Liberati ha conseguito un dottorato di ricerca in “Storia linguistica dell’Eurasia” presso l’Università degli studi di Macerata.
Di cosa parla il contributo
Il contributo è il risultato di un lavoro di ricerca che i ragazzi hanno condotto, prendendo in esame le campagne pubblicitarie dei prodotti Coca-Cola che avessero come protagonista la famiglia. A partire dalla visione e dall’analisi di questi spot pubblicitari, hanno riflettuto sulla ricorrenza di modelli familiari specifici, indagando le motivazioni di tali scelte, in relazione al contesto geografico, e dunque sociale e culturale, di riferimento.
Laura Selvarolo (Università di Roma “Tor Vergata”)
“Famiglia: una nessuna centomila. Un’analisi comparativa tra realtà riconosciute, percepite e rappresentate”
Chi è
Laureata in scienze della comunicazione, attualmente lavora in un centro sportivo e si occupa del settore commerciale. Sogna di continuare il lavoro intrapreso con la laurea attraverso un master in social media marketing, per poter lavorare in questo campo. Per contatti laura.selvaroloATlive.it
Di cosa parla il contributo
Perché nel mondo pubblicitario televisivo italiano risulta essere dominante una sola immagine di famiglia? Ci sono stati dei cambiamenti nella rappresentazione di questa istituzione in linea con i mutamenti che hanno coinvolto la società? Questi sono stati i due quesiti che hanno animato la ricerca confluita in questo contributo, incentrata sulla famiglia e sugli stereotipi ad essa legati. Più nello specifico, lo studio ha preso in esame la rappresentazione di famiglia offerta da tre grandi brand, quali Ferrero, Barilla e Findus. L’analisi delle campagne è stata messa a confronto con i risultati di un questionario costruito per sondare la percezione che la gente comune ha di questa istituzione, con lo scopo di evidenziare punti di convergenza e di divergenza tra i modelli testuali proposti nelle pubblicità, i modelli reali ed i modelli percepiti.
Famiglie nei libri
Annalisa Cassarino (Università di Roma “Tor Vergata”)
“La famiglia nei libri di scuola di ieri e di oggi”
Chi è
Nasce a Siracusa 28 anni fa. Dopo la laurea in Lettere, conseguita presso l’Università di Catania, si trasferisce a Roma per portare a termine gli studi accademici. Qui inizia a seguire e perseguire la sua più grande passione: le questioni di genere. Pertanto si laurea con una tesi magistrale in cui studia le fasi di insorgenza e assimilazioni degli stereotipi di genere; dà i natali alla rubrica radiofonica “Degeneriamo”; si occupa di formazione docenti con l’intento di portare la cultura della parità all’interno delle scuole; e da una manciata di mesi lavora per la “Fondazione Mondo Digitale”, dedicandosi al progetto “Coding Girls”. Per contatti: lisa.cassarinoATgmail.com
Di cosa parla il contributo
La ricerca compiuta (di tipo qualitativo e quantitativo) è stata realizzata con l’intento di comprendere in che modo, diacronicamente, il mondo familiare è stato e viene rappresentato all’interno dei libri di testo per la scuola primaria. I risultati ottenuti dimostrano che ad essere rappresentato è un unico modello familiare: quello nucleare. Inoltre a maschi e femmine, nelle vesti di padri, madri, figli e figlie, vengono associate caratteristiche (caratteriali, sociali e comportamentali) obsolete e fortemente stereotipate.
Chiara Coccia (Università di Roma “Tor Vergata”)
“Lezioni di famiglia: casi di studio nell’insegnamento dell’italiano L2”
Chi è
Docente di lingua italiana come lingua seconda presso i corsi del CLICI dell’Università di Tor Vergata e dottoranda di ricerca sulla formazione dei docenti di italiano L2 nella scuola secondaria di I grado in procinto di conclusione del corso, si occupa inoltre, come docente e tutor didattico-disciplinare, del Master “Insegnare lingua e cultura italiana a stranieri – LCS” della Scuola IaD dell’Università di Tor Vergata. I suoi interessi si concentrano sull’insegnamento dell’italiano come lingua seconda e straniera, sulla formazione dei docenti e sulle problematiche legate alle dinamiche interculturali in classe.
Di cosa parla il contributo
Il contributo vuole essere uno spunto di riflessione sul tema della famiglia da diverse angolazioni, al fine di comprenderne le implicazioni nella didattica dell’italiano lingua seconda e nella gestione della classe multiculturale. Si accenna inoltre ad alcune problematiche relative al rapporto scuola-famiglia e alle complesse dinamiche interne alla famiglia dell’alunno migrante o di seconda generazione, combattuto tra la voglia di integrarsi nella società del Paese ospitante e quella di mantenersi fedele alla propria cultura d’origine.
Famiglie sui giornali
Marco Ferrazzoli (CNR)
“La famiglia ha ancora i titoli”
Chi è
Laurea in lettere, Master in Psicologia di consultazione. Giornalista professionista. Capo Ufficio Stampa del CNR, è tra l’altro responsabile della redazione del portale http://www.cnr.it, direttore del web magazine Almanacco della scienza, fondatore e direttore editoriale di http://www.cnrweb.tv. Docente di Teoria e tecnica della comunicazione della conoscenza all’università Roma Tor Vergata. Autore di diversi libri tra cui: “Parola di scienziato. La conoscenza ridotta a opinione” (Universitalia, Roma 2014).
Di cosa parla il contributo
Oltre 26 mila articoli con questa parola sono stati pubblicati nei primi otto mesi e mezzo di quest’anno, meno di quelli su “Trump”, “Genova”, “Juventus”, “stato”, “calcio”, “Di Maio”, “Salvini” e “migranti”, ma più di quelli con “politica”, “Cina”, “Renzi”, “Berlusconi”, “chiesa”, “Bergoglio”, “Mattarella”. Un risultato significativo, indice di un’attenzione costante negli anni. Ma di cosa si parla, quando si parla di famiglia? Il campionario è ampio e variegato: dai maltrattamenti al “medico di famiglia”, dalla “famiglia reale” al caso Regeni. La famiglia è utilizzata quale unità di misura economico-finanziaria, è protagonista della cronaca, non meno rilevanti appaiono le aziende famigliari
Famiglie a scuola
Silvia Dai Prà (Is Europa Woolf serale)
“La famiglia a scuola, la scuola e le famiglie”
Chi è
Dottoressa di ricerca in letteratura italiana, insegna lettere al Is Europa serale di Centocelle (Roma). Ha pubblicato, tra gli altri, Quelli che però è lo stesso (Laterza, 2011), un romanzo-reportage su una scuola della estrema periferia romana.
Per contatti: silviadaipraATyahoo.it
Di cosa parla il contributo
Il rapporto tra famiglia e scuola si fa ogni giorno sempre più problematico. In questo intervento se ne descrivono alcune particolarità attraverso una serie di voci della letteratura italiana.
Vania Borsetti (scuola primaria C. Pisacane)
“L’esperienza della famiglia dei bambini e delle bambine della scuola Pisacane di Roma”
Chi è
Vania Borsetti insegna presso la scuola Carlo Pisacane, sita nel quartiere di Torpignattara della città di Roma.
Di cosa parla il contributo
Nella realtà scolastica in cui opera, nota per il suo carattere internazionale (18 le nazionalità presenti), Borsetti – intervistata da Annalisa Cassarino – racconta di come si confronta quotidianamente con una cospicua varietà di famiglie che, nella loro diversità, costituiscono una realtà considerata normale. Inoltre la scuola Pisacane risulta essere un ambiente accogliente e ospitale a tal punto da coinvolgere attivamente ogni famiglia. Quest’ultime diventano, quindi, una fonte di risorse da poter condividere anche con chi arriva da chilometri di distanza.